JANE MANDER
E mi concedetti la pazienza, la non fretta, di assaporare l’attesa. Mi martellava le dita, piano, con le sue, continuamente, come di una carezza che non vuol fare abituare a sè. E di tanto in tanto, con indice e medio, spostava quella ciocca che ricadeva dai capelli raccolti malamente con una matita dietro la nuca,… Leggi tutto »