Di Mohamed Ghonim
Un libro da non perdere
Colombe raggomitolate
Versi che esprimono la passione per la vita, le relazioni umane,
il valore di ogni incontro e la fatica dell’addio.
C’è una concretezza sensuale e una capacità visionaria;
c’è l’attenzione al particolare e la considerazione per le questione “globali”.
Ghonim è figlio della sua terra, l’Egitto, ma ha saputo inserirsi egregiamente
nella nostra comunità e trasportare nella nostra lingua i ritmi, le assonanze,
le figure retoriche della poesia orientale
È una lettura che lascia tracce nell’anima , versi dove la forza della parola è scritta per far riflettere.
Mohamed Ghonim è nato nel 1958 ad El Menoufia (Egitto), la stessa cittadina in cui sono nati i presidenti Sadat e Mubarak.
A 7 anni entra nella Compagnia Teatrale Stabile di El Menoufia: debutta da lì a poco con “Il ritorno di Omar”, che vince il primo premio in un concorso intercittadino.
Adolescente è redattore del giornale scolastico «La cultura». Si diploma come perito agrario.
Dal 1990 è italiano a tutti gli effetti.
Autore di poesie e pièces teatrali, fiabe e racconti, nelle sue opere si amalgamano la cultura araba a quella occidentale. Ha pubblicato: Il segreto di Barhume (Les Cultures, 1994; ristampato e rivisitato da Fara Editore nel 1997), Quando cade la maschera (Les Cultures, 1995), Il canto dell’amore (Les Cultures, 1997, ora rivisto e ampliato nella presente silloge), il racconto “Tramontana” (segnalato al III concorso letterario per immigrati Eks&Tra e inserito nell’antologia Memorie in valigia, Fara 1997), La foglia di fico e altri racconti (Fara, 1998), L’aquila magica e Cento memorie per il futuro millennio (Periplo, 1999).