GOETHE – 254 – L´isola
“Sono due le cose che i bambini dovrebbero ricevere dai loro genitori: radici e ali”. Johann Wolfgang von Goethe
“Sono due le cose che i bambini dovrebbero ricevere dai loro genitori: radici e ali”. Johann Wolfgang von Goethe
“Sia che si creda o meno in qualche religione, sia che si creda o meno nelle rinascite, non c’è nessuno che non apprezzi la gentilezza e la compassione.” Dalai Lama
Alla fine della giornata, se hai sorriso più di quanto ti sei accigliato, se hai riso più di quanto hai pianto, se hai detto alla tua famiglia e ai tuoi amici che li ami, se ti sei divertito parecchio facendo quello che fai per vivere, allora è stata una buona giornata. Larry Winget
Ridere, è rischiare di apparire matti… Piangere, è rischiare di apparire sentimentali… Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi… Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi… Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti…… Amare, è rischiare di non essere contraccambiati… Vivere, è rischiare di morire… Sperare, è rischiare… Leggi tutto »
Nessuno conosce questa piccola rosa Potrebbe essere una pellegrina Non l’avessi presa dalla strada E colta per te. Solo a un’Ape mancherà – Solo a una Farfalla, Che si affretta da un remoto tragitto – Per giacere al suo seno – Solo un Uccello si stupirà – Solo una Brezza sospirerà – Ah Piccola Rosa… Leggi tutto »
Podría estar más sola sin mi soledad… Podría estar más sola sin mi soledad, tan habituada estoy a mi destino, tal vez la otra paz,… podría interrumpir la oscuridad y llenar el pequeño cuarto, demasiado exiguo en su medida para contener el sacramento de él, no estoy habituada a la esperanza, podría entrometerse en su… Leggi tutto »
“S’io t’amo? oh donna! io nol diria volendo.Voce esprimer può mai quanta m’inspiridolcezza al cor, quando pietosa giriver me tue luci, ove altri sensi apprendo?S’io t’amo? E il chiedi? e nol dich’io tacendo?e non tel dicon miei lunghi sospiri,e l’alma afflitta mia, che par che spiri,mentre dal tuo bel ciglio immobil pendo?E non tel dice… Leggi tutto »
“Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro e non lasciarmi stare ho ancora quella forza che ti serve Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro e non lasciarmi stare ho ancora quella forza che ti serve quando dici: “Si comincia !” Ho ancora la forza di guardarmi… Leggi tutto »
Il miele dolce della poesia da Il Cantico dei Cantici, composto prima del IV secolo a.C. “Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano”.
“Che terribile bellezza! Da quest’istante strappo dalla mia mente qualsiasi altra donna” Voglio una coppa piena sino all’orlo E dentro annegarci l’anima: Riempitela d’una droga capace Di bandire la Donna dalla mente. E non voglio dell’acqua poetica, che scaldi I sensi al desiderio lussurioso, Ma una sorsata profonda Tracannata dalle onde del Lete, Per liberare… Leggi tutto »