SILLOGE:GIORNI DI CRUDELE DOLORE

di | 23 de Febbraio de 2015

Per l’incipit di questa silloge ho scelto le parole
di Gabriel García Márquez.

“La vita le si esauriva nel ricamo del sudario.Si sarebbe detto che ricamava durante il giorno per disfare il lavoro di notte,e non con la speranza di sconfiggere in quel modo la solitudine,ma tutto al contrario, per sostenerla.”

CANCRO

Lo immagino come un drago

risorto dal medioevo

che viene e ti porta via

gli affetti piú cari

Come il cobra

ti ipnotizza

col suo sguardo

E tu devi essere forte

affrontarlo ancora

come una guerriera

con la spada tratta

Aspettando che si decida

se lasciarti la vita

o darti col suo morso

la morte

-PRIMAVERA 2006-

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QUANDO IL MIO ULISSE TORNÒ DALL’ULTIMA SUA GUERRA

“Ma ella a lungo sedette, muta, l’animo pieno
d’immoto stupore; ora nel viso guardandolo
lo ravvisava ed or gli pareva un estraneo”

Nemmeno il cane
ti riconosce più
ti abbaia contro quando torni a casa
Ti guardo e mi sale in gola
la voglia di urlare
Dove Sei Amore Mio
Stringo i pugni
mi mordo brutalmente le labbra
ingoio il mio respiro
e vado fuori ad urlare
E tu che stai morendo
nel delirio di una rabbia
che ti lacera dentro
Tu ancora lotti
per una vita a metà
ma sempre vita

Ed io non smisi mai
nemmeno un giorno
di tessere per noi
la tela della speranza

-AUTUNNO 2006-

NOTA DELL’AUTRICE:-En algún momento volveré
a estar contigo para siempre … espérame-

La mia poesia la dedico anche a chi non si è mai arreso fino alla fine ad un male che lacera e consuma.
Consuma tanto quanto “gli effetti collaterali delle chemioterapie”.
Chi ha vissuto o subito sulla propria pelle questa tragedia all’interno della proprio nucleo famigliare, può ben comprendere questa mia nota.
Un abbraccio a tutte quelle persone coraggiose e alle loro famiglie che hanno affrontato con coraggio questa tremenda prova.

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L’ATTIMO IMMORTALATO

Vedo il Cristo morto

nelle braccia della madre

Vedo il corpo inerte nel sonno

la posizione é la stessa

Ma a sorreggerti non ci sono

le braccia di tua madre

solo il morbido sofá

-ANNO 2007-

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PRIMA NOTTE DI QUIETE

Questa notte
nel mio giardino arso
mi sembra di sentire
il dolore dell’azalea
sfiorita e agonizzante
E i petali di fiori
sono sparsi a terra
in un velo di malinconia
Ed aspettando
l’ultima alba con te
ho contato i tuoi respiri
amore mio
Fino all’ultimo

-11 GIUGNO 2007-

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ALBA DI SOLITUDINE

Ogni volta che la morte

aveva varcato la soglia

della nostra casa

ogni volta di notte

ti venivo a cercare

Solo così scacciavo

via la morte

e anestetizzavo il dolore

E facevo l’amore con rabbia

per stordirmi

placando i sensi

E adesso

in quest’ora

chi mi abbraccerá

-GIUGNO 2007-

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SOLA

Dal pozzo dei ricordi

si aggrovigliano lacrime

Aquel año se perdió

dentro de las olas

envuelto en la música triste

del rumor del agua

que fluye

dentro los velos

de la tristezza

Maldiciendo el destino

que atrae a la muerte

Dal pozzo

dei ricordi

risalire

sola

NOTA DELL’AUTRICE : -DIARIO 14 Febbraio 2008-

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LACERANTE DOLORE

Passeggio nel silenzio delle notti
in corridoi dall’ombra lunga
notti senza speranza
ed un finale già visto
di un male che lacera e consuma
Notti turbolente
dentro alla tempesta del dolore
I pensieri scorrono
tra i tanti fotogrammi di una vita
impressi nella mente
Poi…la luce di un sorriso
il tocco lieve
di una mano sulla spalla
mani che placano
il mio pianto