IO CHE PORTO D’AMOR L’ALTO VESSILLO

di | 17 de Novembre de 2017

“Io che porto d’amor l’alto vessillo,

Gelate ho spene e gli desir cuocenti:

A un tempo triemo, agghiaccio, ardo e sfavillo,

Son muto, e colmo il ciel de strida ardenti:

Dal cor scintillo, e dagli occhi acqua stillo;

E vivo e muoio e fo riso e lamenti:

Son vive l’acqui, e l’incendio non more,

Ché a gli occhi ho Teti, ed ho Vulcan al core,

Altr’amo, odio me stesso;

Ma s’io m’impiumo, altri si cangia in sasso;

Poggi’altr’al cielo, s’io mi ripogno al basso;

Sempre altri fugge, s’io seguir non cesso;

S’io chiamo, non risponde;

E quant’io cerco più, più mi s’asconde.”

Giordano Bruno – Eroici Furori,
Parte prima dialogo secondo