EFRAIM MEDINA REYES – 1

di | 28 de Gennaio de 2017

Il libro che vi consiglio oggi è “C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo”

Il protagonista della storia ci racconta
che ha dovuto ammazzare l’amore per non sentirne più
il peso in petto.

Alcuni passaggi dal libro di Efraim Medina Reyes

“Non sono sempre stato buono con lei, anzi di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell’amore aspro, me lo inghiottivo. È una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui io e il mio amore rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L’ho trattata male molte volte perchè ero disperato ma l’amavo più della mia stessa vita e quando se n’è andata la mia vita si è spenta.” (p. 106)

“Lei trema quando la sfiori, ti dà tutto di sé, anche quello che teneva in serbo per un giorno di pioggia.”

“Uno si mette a scrivere (…) perché non ha padre né amici né fortuna, perché non sa sputare come Clint Eastwood, perché rimane impantanato tra un’intenzione e l’altra, perché c’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo. (…) Il brutto è che scrivere non ti guarisce dagli impulsi assassini, che rapinare un supermercato rimane il tuo obiettivo impossibile.”

“Visto che non ho nessuno da odiare, odio lui, visto che non c’è colpevole do a lui la colpa, visto che non c’è nemico faccio di lui il mio nemico. Il mio è un amore soprannaturale, un peccato senza Dio, una telenovela senza fine, la pubblicità di una nuova marca di margarina. Visto che chi dovrei uccidere sono io, uccido l’amore. Visto che sono l’incendiario, l’innominabile, nomino lui. Visto che non ho potuto dire a lei quanto la amo, lo dico al mondo.” (p. 107)

“L’amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. È bello stare con colei che amiamo ma questo non significa che lei senta il nostro amore, significa forse che ci ama. Uno sente caldo, stanchezza, sonno. Nessuno sente il caldo, il sonno o la stanchezza di un altro. Due non saranno mai uno. L’amore che provo ferisce me, per una certa ragazza non esiste. Voglio uccidere questo amore perché è inutile, perché non può toccarla né far si che la sua vita abbia nostalgia della mia. Non importa quanto mi sia vicina o lontana, la magia è finita.”

(p. 123)

“L’amore è bello finché dura ma a volte dura troppo. Mi piacerebbe pensare che tutto finisce e comincia, mi piacerebbe dire che l’esperienza serve, mi piacerebbe dire che sono morto, che non ci so fare neanche con me stesso. Per fortuna quando le cose vanno male arriva qualcuno e le peggiora, questa è l’unico sollievo.”

(p. 170)

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