FLORBELA

di | 30 de Ottobre de 2013

Per omaggiare la donna e la poetessa-scrittrice ,
il post di oggi lo dedico a Florbela Espanca,
la Poetessa del Fado.

Una donna che ha saputo mietere e raccogliere non solo critiche ma anche tante approvazioni ,sia come poetessa e anche come scrittrice. Nel suo diario Florbela Espanca spera che dopo la sua morte qualcuno leggendolo riesca a capire la donna che è stata o che ha creduto di essere.Ci sono alcune frasi nel suo diario in cui come parlando a se stessa ,scrive speranzosa “magari qualcuno, dopo la mia morte” apprestandosi a leggerla “si chinerà con un po’ di pietà, un po’ di comprensione” e spera che il lettore sappia ben interpretare i suoi lavori “E capisca quello che non sono riuscita a fare: conoscermi”.

Per un lettore attento ,la sua è stata una morte annunciata nei suoi scritti .

Era un giorno freddo di dicembre ,il giorno del suo compleanno e Florbela Espanca poneva fine alla sua vita ,
si suicidava ingerendo barbiturici .
E aveva solo 36 anni…

Vi invito a leggere Florbela,in questa sua
toccante lirica “Tarde de mais”

Traduzione:

Troppo tardi

Quando infine arrivasti, per vederti
Si aprì la notte in magico chiaro di luna
E per riconoscere il suono dei tuoi passi
Si pose il silenzio, intorno, ad ascoltare…

Arrivasti, infine! Miracolo da far perdere la ragione!
Si vide in quell’ora ciò che non può essere:
In piena notte, la notte illuminarsi
E fiorire le pietre del sentiero!

Baciando la sabbia d’oro dei deserti
Ti avevo cercato invano! Braccia aperte,
Piedi nudi, occhi ridenti, la bocca in fiore!

E son cent’anni che ero fresca e bella!…
E la mia bocca morta grida ancora:
Perché arrivasti tardi, o mio Amore?

In chiusura per omaggiare la donna e la poetessa-scrittrice ,tra i suoi tantissimi lavori
oggi ho scelto un poema, uno dei più belli secondo me.

Ser poeta é ser mais alto, é ser maior
Do que os homens! Morder como quem beija!
É ser mendigo e dar como quem seja
Rei do Reino de Aquém e Alem Dor!
É ter cá dentro um astro que flameja,
É ter garras e asas de condor!
É ter fome, é ter sede de Infinito!
É condensar o mundo num só grito!
.
Traduzione
.
Essere poeta è essere più alto, più grande
Di tutti gli altri uomini! Mordere come quelli che baciano!
E’ essere un viandante e andare a lato di chiunque
Re del Regno di Qua e di La del Dolore
E’ avere dentro un astro infuocato,
è avere gli artigli e le ali di un condor!
E’ avere fame e sete di Infinito
E’ condensare il mondo in un solo grido!