Ancora una toccante Poesia di questa Poetessa purtroppo scomparsa ,che non conoscevo e che mi ha profondamente toccata nel profondo!
Giovanna Sicari
IL NATALE CADEVA A PERPENDICOLO
Scrutiamo nell’aldilà e nella vista
alibi all’inconcludenza dei fili
di Natale, qualcosa di energico e mortale
passione che non si comprende,
desiderio di ordine di legge e di euforia
ma non avevo nomi per il mio piano divino
per l’ordine che vacillava,
il Natale si faceva stretto come un tunnel di mare
che avidamente voleva risposte
ma non c’era più, qualcosa agiva.
Il Natale cadeva a perpendicolo
in una gola affranta e affamata:
in tutto questo amore ti volevo come si vuole
l’ostia benedetta,la fame, la sete
ti volevo in quello stato d’assedio
che sceglie la legge sacra.
Purezza non c’è più negli uomini, solo musica caffè, facce perbene,
perché fumavo ancora perché rischiavo
perché il destino non si rivelava.
Telefonare a questo – telefonare a quello – ma non siamo
pronti!
Pigiare il pedale, comprare pigiami
e poi la cassetta automatica di Mozart
Mozart l’angoscia, il varco, l’essenza di rose
e valico sulla morale degli uomini –
Il male non è perfetto, il bene non è perfetto
angoscia e sudore: nude gambe, male, schiena
candore e frenesia, purificate!
Giovanna Sicari -Poesia tratta da: Epoca immobile,
Jaca Book, 2003
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Giovanna è stata una poetessa, scrittrice e critico
letterario italiano,
era nata a Taranto il 15 aprile 1954.
Nel 1962 con la famiglia si trasferisce a Roma.
Le sue poesie escono per la prima volta nel 1982
sulla rivista «Le Porte»,
quindi su «Alfabeta», «Linea d’Ombra», «Nuovi Argomenti».
A partire dal 1986, sono stati pubblicati sette libri
di versi e tre di prosa,
tra questi un volume miscellaneo, La moneta di Caronte,
che raccoglie contributi di scrittori contemporanei,
come testimonianze di fine millennio.
Dal 1985 al 1989 è redattrice della rivista «Arsenale».
In quegli stessi anni lavora come insegnante
nel penitenziario di Rebibbia,
incarico che mantiene fino al 1997,
quando si ammala gravemente.
Si sottopone a interventi e cure prima a Roma,
poi a Milano, dove si trasferisce
con il marito,il poeta Milo De Angelis
e il figlio Daniele.
Tornata a Roma nell’estate del 2003,
duramente provata dalla malattia,
muore nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2003.
Il suo ultimo libro di Poesie:Epoca immobile, Jaca Book, Milano 2003
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La raccolta di poesie di Milo De Angelis
“Tema dell’addio”
è dedicata alla moglie Giovanna Sicari