TINGUAYO – L´isola

di | 20 de Giugno de 2012

Il Portogallo cerca d’appropriarsi dell’arcipelago per via diplomatica: in fondo le isole sono territorialmente più vicine al loro regno e l’evangelizzazione spagnola, autorizzata dal Papa, non ha dato i frutti sperati… Dalla Castiglia, questa minaccia fa sì che il Vice Re del mare, Pedro Barba, venga mandato verso la nostra isola con tre navi da guerra al fine di dare manforte a questo piccolo feudo “lontano”. Insomma, Lanzarote ritorna terra di conquista.

Maciot de Bethencourt, nipote di Jean e Vice Re delle Canarie, cede il diritto sulle isole a Enrique Guzman, detto il conte della Nebbia, facendo sì che il feudo si trasformi in Signoria castigliana a tutti gli effetti.

Maciot rimane “reggente” dell’isola sotto la protezione di Guzman fino a quando il Re di Castiglia non cede la signoria ad una famiglia di Siviglia.

Maciot, nel frattempo sposatosi con Teguise, figlia di Guadarfía, viene confinato a El Hierro da dove fugge su una nave portoghese.

Da qui in poi è un continuo tira e molla fra diritti e cessioni di diritti e fra fughe e ritorni. Nel 1448, Maciot, tornato ancora in possesso dei diritti, più o meno legittimi, sull’arcipelago, vende l’isola ai Portoghesi. Ma sarà l’ultimo atto di questa disputa: i Portoghesi vengono ben presto scacciati dalla popolazione, e l’isola torna nuovamente alla Castiglia.

Una leggenda, forse non troppo lontana dalla realtà, ci presenta Maciot come un individuo subdolo e perfido,
che riesce a strappare Teguise all’innamorato e promesso sposo Tinguayo, nobile aborigeno.
Guadarfía è costretto a rinnegare l’accordo precedente, dandola in nozze al francese.

La leggenda si conclude raccontando di Tinguayo impazzito e disperato, che vaga sul Risco de la Famara e che muore di dolore.

Ancor oggi è possibile vedere il suo spirito senza pace vagare fra i vulcani e le onde del mare…

DA INTERNET